Feste, Sagre e Fiere

Feste Religiose:

La Madonna di Pergamo e S. Antonio da Padova.

Tra l’11 e il 13 giugno a Gorgoglione, in provincia di Matera, hanno luogo due feste di grande importanza che, oltre al loro valore religioso, sono un’occasione privilegiata per osservare la ricca componente della tradizioni e della cultura popolare di questo piccolo ma vivace centro della collina materana: si tratta della festa della Madonna del Pergamo e di quella di S. Antonio da Padova.

L’antico Santuario della Madonna del Pergamo, la cui esistenza è attestata già nel 1131 in un privilegio tra le proprietà dell’abbazia benedettina di S. Michele di Montescaglioso, si trova a pochi chilometri dal paese e gode di un panorama straordinario che guarda verso i boschi di Accettura e Stigliano.

La sera dell’11 giugno il sacro simulacro della Vergine viene trasportato dal paese al Santuario su un carro addobbato con fiori e trainato da una coppia di buoni. La processione è accompagnata dalla presenza delle ‘’cente’’ votive, costruzioni in legno con candele e addobbi. La Madonna resterà presso il Santuario campestre durante tutta l’estate e verrà riportata in paese con una processione simmetrica ai primi di settembre.

In occasione della festa del Pergamo ha luogo a Gorgoglione un rito arboreo tra i più significativi della Basilicata. Nello spazio antistante il santuario il 12 giugno, durante la processione campestre della statua della Madonna, viene infatti innalzato un maggio, composto dall’unione di due alberi: un fusto di cerro e una cima di agrifoglio precedentemente tagliati nei boschi contigui e trasportati nei pressi del Santuario.

In maniera simile ad altri riti arborei della Basilicata centrale – come quello di Accettura in onore di S. Giuliano – questo rito si svolge in occasione della principale festa religiosa del paese; esso viene  considerato come il retaggio di antichissimi riti forse precedenti l’era cristiana.

Nel pomeriggio della festa il maggio costituisce il bersaglio degli spari dei cacciatori (che mirano alle targhette dei premi nascoste tra i rami della cima) e successivamente scalato dai giovani più ardimentosi del posto.

Il giorno seguente si svolge la festa di S. Antonio da Padova che, oltre alle funzioni religiose, vede un momento culminante nella processione che si snoda per le vie del paese con la statua del Santo alla quale vengono portati anche gli animali: buoi, asini, muli, ma anche animali domestici. La processione si conclude con la benedizione degli animali sul sagrato della chiesa e con la distribuzione ai fedeli del pane benedetto.

Questi eventi festivi sono costantemente accompagnati da suoni e musica: organetti e tamburelli per i momenti profani e conviviali, la banda musicale per quelli solenni e cerimoniali e gli antichi canti devozionali delle donne per le processioni.

La ricchezza delle tradizioni e la bellezza dei posti esaltata dalla stagione primaverile rendono questi giorni di giugno un’occasione straordinaria per conoscere Gorgoglione, la sua ospitalità e la sua cultura.

SAGRE

 

La sagra della “rafanata” in occasione della sfilata dei carri allegorici.

La sagra della “crespella” in occasione della festività di S. Giuseppe 19 Marzo.

La sagra della “pastorale” in occasione dell’Agosto Gorgoglionese 13 Agosto.

La Sagra dello “involtino” in occasione dell’Agosto Gorgoglionese 14 Agosto.

 

Sparo del Maggio

Un rito arboreo tra i più significativi della Basilicata. Nello spazio antistante il santuario il 12 giugno, durante la processione campestre della statua della Madonna di Pergamo, viene infatti innalzato un maggio, composto dall’unione di due alberi: un fusto di cerro e una cima di agrifoglio precedentemente tagliati nei boschi contigui e trasportati nei pressi del Santuario.In maniera simile ad altri riti arborei della Basilicata centrale – come quello di Accettura in onore di S. Giuliano – questo rito si svolge in occasione della principale festa religiosa del paese; esso viene  considerato come il retaggio di antichissimi riti forse precedenti l’era cristiana.

Nel pomeriggio della festa il maggio costituisce il bersaglio degli spari dei cacciatori (che mirano alle targhette dei premi nascoste tra i rami della cima) e successivamente scalato dai giovani più ardimentosi del posto.

 

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